

Aspettare o agire? Una bussola per decidere
Quale pizza ordinare, quale strada alternativa imboccare quando c’è un ingorgo, smettere di mangiare carne, iniziare a correre, quale università scegliere, quale casa comprare, con chi sposarsi…siamo continuamente chiamate a prendere delle decisioni. Le nostre decisioni comportano delle conseguenze sia nell’immediato che nel futuro. A volte sono decisioni comuni che caratterizzano la nostra quotidianità, oppure riguardano gli eventi più importanti della nostra vita. In certi casi le nostre decisioni sono automatiche, mentre altre volte prendere una decisione richiede tempo e impegno e può essere un processo piuttosto complesso.
In psicologia si differenzia tra decidere e risolvere un problema, anche se in entrambi i casi troviamo la scelta di un comportamento volontario e intenzionale in seguito ad un ragionamento. Quando la decisione è vincolata all’obiettivo che vogliamo raggiungere si parla di problem solving, mentre se è rappresentata da un ragionamento che ci porta a scegliere l’alternativa migliore tra una serie di opzioni si parla di decision making.
Il processo decisionale è il risultato di processi sia cognitivi che emotivi che determinano la selezione di una strategia di azione tra diverse alternative. Nella maggior parte dei casi, prendere decisioni significa ragionare in condizioni di incertezza. Spesso non siamo in grado di prevedere con precisione l’esito delle alternative a disposizione, quando va bene riusciamo solo a stimare la probabilità dell’esito nel futuro. I fattori che entrano in gioco sono diversi, due sono le motivazioni fondamentali: il desiderio di ridurre l’incertezza e il desiderio di ottenere un vantaggio. Oltre a queste, ci sono fattori sociali, emotivi e edonistici che influenzano questo processo.
Se pensiamo alla complessità del processo decisionale, non ci stupisce il fatto che a volte prendere una decisione è così difficile e faticoso (soprattutto quando la posta in gioco è abbastanza alta). Per questo, vorrei parlarti della tecnica della bussola, che può esserti utile per smettere di procrastinare e prendere una decisione importante. In sintesi, si tratta di porsi 5 domande e di scegliere tra 6 vie d’azione alternative.
5 domande per decidere
1. Da dove vieni?
Ovviamente non si intende la provenienza geografica! Pensa alle tue origini, alla tua formazione, agli eventi decisivi della tua vita, a tutto ciò che ti ha portato ad essere al punto in cui ti trovi adesso.
2. Cosa conta davvero per te?
Pensa a 4 cose a cui non sei disposta a rinunciare. Questi sono dei punti cardine, senza i quali la tua esistenza non sarebbe più la stessa, perderebbe di senso.
3. Chi conta davvero per te?
Pensa ad una lista di persone fondamentali nella tua vita. Di chi ti fidi? A chi dai ascolto? Chi ti influenza? Chi ti spaventa? E così via.
4. Cosa ti trattiene?
Cos’è che ti spaventa della decisione che devi prendere? Cosa ti preoccupa della nuova strada che dovresti intraprendere? Quali sono gli ostacoli, le persone o le situazioni che ti stanno trattenendo o bloccando?
5. Cosa ti spinge?
Cos’è che ti spinge a una decisione piuttosto che a un’altra? Perché ti piacerebbe imboccare quella strada? Pensa a tutti i possibili vantaggi di ogni opzione alternativa tra cui devi decidere.
A volte farsi queste 5 domande è già sufficiente per farci prendere la nostra decisione. Altre volte è necessario sfoltire ancora un po’ il campo delle alternative. Allora ci vengono in aiuto le 6 possibili vie di azione.
6 vie di azione da intraprendere
1. La via che ti affascina.
Quale alternativa esercita maggiore fascino su di te? Prendi in considerazione la via che ti affascina se in passato hai seguito spesso il tuo istinto con successo, se per te è importante provare nuove esperienze, se quello che ti spinge è più forte di quello che ti trattiene.
2. La via sognata.
La via che sogniamo molto spesso non coincide con la via che ci affascina. Per raggiungere i nostri sogni più ambiziosi, infatti, può essere necessario affrontare dei sacrifici, che non hanno nessun fascino. Prendi seriamente in considerazione questa via se rispondendo alla domanda numero 5 hai cominciato a infervorarti.
3. La via razionale.
Cosa ti suggeriscono le persone di cui ti fidi? O che ritieni più sagge? O maggiormente qualificate per influenzarti? Se quello che conta per te è aumentare la sicurezza minimizzando i rischi, allora dovresti prendere in considerazione di perseguire la via più razionale.
4. La via del ritorno.
A volte ci troviamo di fronte a un dilemma: continuare ad andare avanti su una via che non ci ha ancora portate dove avremmo voluto, o tornare indietro abbandonando il progetto? Se le motivazioni che ti spingono ad andare avanti non sono più sufficienti, prendi in considerazione la via del ritorno.
5. La via nota.
La tua decisione alla fine si riduce a scegliere tra proseguire sulla via nota o imbarcarsi in una nuova avventura? Se i tuoi valori e le persone a cui tieni si trovano lungo la via nota, probabilmente dovresti proseguire su questa strada, magari apportando qualche cambiamento opportuno.
6. La via sconosciuta.
Se scendiamo a compromessi su ciò che conta davvero per noi, o agiamo spinte dalla paura di non soddisfare le aspettative di qualcuno che amiamo, che rispettiamo o che temiamo, possiamo ritrovarci in una situazione in cui proseguire sulla via nota ci costa molto caro in termini di gratificazione e realizzazione personale. Se questo è il tuo caso e se hai risposto con sincerità alle 5 domande, questi elementi saranno emersi con chiarezza, perciò, per quanta paura ti possa fare, non dovresti più avere molti dubbi sul fatto che è giunta l’ora di lasciare la via nota per quella sconosciuta.
Trovo molto utile questa tecnica per chiarirmi le idee e spero che anche per te sia altrettanto decisiva.
[In sottofondo Travis Scott – Goosebumps ft Kendrick Lamar]